Luca con Ariberto in visita al foro di  Roma nel 66

Luca Badaloni fù direttore dal 51 al 68 della Casa della Cultura periodo d'oro della cultura livornese, in quel periodo organizzò eventi di livello nazionale ed internazionale, per chi vuole saperne di più può andare su questo sito:

http://www.comune.livorno.it/_livo/uploads/17-30.pdf

 Il 4 maggio del 2000 ci lasciava Luca Badaloni

all’età di 77 anni fratello del prof.Nicola Badaloni Sindaco di Livorno dal 54 al 66.

voglio ricordarlo per il suo operato svolto per la città di Livorno. Anche Luca come il fratello ha lavorato nel settore della Comunicazione e della Cultura fin dagli anni 50/60.

Forse questi settori così basilari per l’emancipazione dell’uomo e della donna  mi sono rimasti nel dna trasmessi da queste due persone che sono state così importanti nel corso della mia vita, tanto che anche io ho dedicato la mia vita alla cultura e in particolar modo all’arte.

Luca  iscrittosi all’albo dei pubblicisti dal 1960  iniziò molto giovane a fare esperienze come “pubblicista“ nel giornalismo scrivendo come collaboratore dal 59 al 63 per il Paese  fino alla sua chiusura e  per altri come Il Paese Sera, Il Telegrafo, L’Unità.

Successivamente le sue scelte si orientarono verso altri settori entrò nel Comune di Livorno e di lì a poco tempo, grazie alla sua sensibilità ed intuitività per la cultura divenne Direttore della Casa della Cultura dal 51 al 68, una delle prime a livello nazionale, allora struttura molto attiva, nel settore del teatro, cinema, musica, poesia e letteratura e arti Figurative.

Sono gli anni in cui il Comune di Livorno grazie a lui vede passare grandi personaggi della musica classica e da camera come il pianista Ervin Laszlo e il violinista Aldo Priano, band jazz, per il teatro personaggi come Dario Fò e Franca Rame, Carmelo Bene, il leggendario Living Theater con Julian Beck e Judith Malina.  Grandi maestri della nuova figurazione del dopoguerra che annualmente partecipavano al famoso Premio Modigliani di pittura che Luca Badaloni era riuscito a creare e dove si potevano ammirare le opere giovanili di quelli che di lì a poco sarebbero divenuti i maestri della pittura e della scultura italiana: Guttuso, Attardi, Calabria, Manzù, Marini, Brindisi, Fiume, Viani, Signori, Greco, Dunchi e tanti altri ancora. E poi incontri con poeti e scrittori e critici da Ranuccio Bianchi Bandinelli, Eugenio Garin, Riccardo Bacchelli, Enzo Carli, Allen Ginsberg, Vittorini ed altri.

Dal dopoguerra al 68 il teatro esplode dentro la piccola sala seminterrata da 200 posti della Casa della Cultura con tre registi allora impegnatissimi ed amici di Luca: S. Filippelli, A. Fadda, G. Fontanelli;  qui passano a ritmo incalzante piecès teatrali e letture di testi con leggio di autori come: Levi, Platone, Lorca, Moliere, Teocrito, Cecov, Carol, Shaw, Plauto, Miller, Steinbeik, Camus, Brecht e tanti altri.

Istituisce il Premio regionale dedicato alla Donna ed una delle prime Mostre Nazionali di Arte Sacra. Organizza grandi mostre sul Mantenga, i disegni del G.B.Tiepolo, gli affreschi dell’Orcagna, e sui bronzi del Gianbologna, Bernini e Sansovino.

Porta in Italia i maestri della pittura americana dell’800 e successivamente quelli della Pop-Art.

In quel periodo alla Casa della Cultura collaboravano insieme a lui il celebre romanziere Riccardo Marchi in qualità di presidente nonno della famosa scultrice Franca Frittelli. Riccardo era il fratello dell’ancor più famoso Virgilio Marchi scenografo ed architetto Futurista, firmatario insieme a Sant'Elia del manifesto degli architetti futuristi.

Dopo questa esperienza dal 68 Luca Badaloni passa alla Biblioteca Labronica prima come bibliotecario poi partecipa al Corso di formazione per dirigenti di Uffici e Servizi per le biblioteche popolari e scolastiche a Firenze indetto dal Ministero della Pubblica istruzione e successivamente il Corso di operatore Culturale a Livorno dove consegue la massima valutazione  con la qualifica di caposezione diviene Direttore compiendo un’opera colossale di riordinamento, recupero e catalogazione delle decine di migliaia di volumi che giacevano da anni nella grande biblioteca livornese.

Crea la biblioteca dei ragazzi e le famose biblioteche di quartiere, ed istituisce biblioteche in tutti i paesi della Provincia di Livorno.

Cataloga tutti i pregiatissimi manoscritti del Foscolo e la famosa collezione di autografi lasciata in eredità al Comune di Livorno dal Conte Bastogi di Firenze (la più ricca raccolta di autografi d’Italia circa 55.000 documenti tra questi per fare un esempio “due dialoghi e le Operette Morali del Leopardi"  tanto che per trasportarle da Firenze ci volle  un intero vagone scortato. Incrementa e modernizza il sistema bibliotecario di Livorno è uno dei primi ad inserire la ricerca computerizzata dei libri trasformando la “Labronica“ da biblioteca di conservazione a centro attivo di Cultura e di studio.

Realizza e dirige due importanti riviste  i Quaderni della Labronica e il Notiziario della Biblioteca Labronica, pubblica saggi sul risorgimento livornese costruendo le basi della storia di Livorno insieme all’amico allora assessore alla Cultura Vittorio Marchi recupera la figura dell’avventuroso  stampatore/editore Stanislao Bonamici livornese, collabora con molte riviste e giornali tra cui il Corriere dei Poeti e Pittori.

Negli anni 80 vicino alla pensione fonda a Livorno insieme alla moglie Prof.ssa Nella Badaloni la famosa Università della Terza Età collaborando con la direzione per numerose iniziative e suggerimenti di tipo organizzativo e culturale.

Luca  è stato  un personaggio determinante della cultura livornese, generazioni si sono avvicinate a lui, prima alla Casa della Cultura come spettatori di eventi spettacolari di livello nazionale ed internazionale, dopo alla Biblioteca Labronica  dove  migliaia di studenti che oggi sono donne ed uomini adulti sono passati per ricerche e tesi di laurea e sicuramente lo ricorderanno per la sua professionalità, disponibilità con il pubblico e modestia che lo ha sempre caratterizzato. Il direttore buono, dolce e cordiale sempre pronto a risolvere qualsiasi problema che riguardasse l’informazione, lo studio, la cultura.

La moglie Nella Badaloni  nota prof.ssa di Italiano che per moltissimi anni ha insegnato al Liceo Scientifico Enriques nonché fondatrice e direttrice dell’Unitre di Livorno, il figlio minore Renzo Badaloni, il figlio maggiore prof. Ariberto Badaloni grafico e pittore di rinomata fama con la compagna scultrice di talento internazionale prof.ssa Franca Frittelli con questa sintetica nota biografica hanno così voluto ricordare il caro Luca Badaloni che così tanto, ha dato alla città di Livorno.

 

Vada ,5/02/2007                                                                        Prof. Ariberto Badaloni